I coltelli si muovono da soli e affettano le carote, le piante urlano e i libri mordono: benvenuti nel magico mondo di Harry Potter, che continua ad incantare i fan anche dopo la sconfitta di Voldemort, l’Oscuro signore creato da J.K.Rowling. La saga rivive, infatti, tra incantesimi e bizzarre creature, sui set cinematografici calcati da Daniel Radcliffe e soci, i Leavesden Studios, appena fuori Londra: il ‘Warner Bros. Studio Tour London – The Making of Harry Potter‘, aperto nel 2012, é stato visitato persino dalla famiglia reale britannica. A metá tra mostra e parco di divertimenti, riporta in scena i luoghi sacri della saga trasformando i fan in allievi della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Il visitatore diventa protagonista: dopo aver attraversato la Sala Grande e visitato i dormitori e la sala comune Grifondoro, gioca a Quidditch con la divisa della casa preferita, cavalca una scopa, sfreccia al volante della macchina volante dei Weasley e sale a bordo del treno Hogwarts Express. L’ultima novità del tour, inaugurata da poco, riguarda appunto la ricostruzione del binario 9 3/4 da cui Harry, Ron e compagni partono per frequentare lezioni di pozioni. La locomotiva e le carrozze, allestite ciascuna con l’ambientazione di una pellicola diversa, non sono statiche: il pubblico prende posto negli scompartimenti e sperimenta il brivido d’incrociare dal finestrino lo sguardo dei Dissennatori, guardiani della prigione di Azkaban.
Prima di passeggiare per il villaggio di Diagon Alley, tra il negozio Tiri Vispi Weasley e la banca Gringott, é d’obbligo assaggiare la Burrobirra e provare le bacchette di Olivander, prima di lanciare incantesimi con un vero coach per entrare nell’Ordine della Fenice. La versione in scala del castello, usata nelle riprese dei film, saluta il visitatore: sommando le ore di realizzazione si arriva a 74 anni! Da non perdere la foto-ricordo a Privet Drive 4, a casa degli zii ‘babbani’ (cioé non-maghi) di Harry giurando, come fa lui, di non avere buone intenzioni.
L’articolo è stato pubblicato sul quotidiano nazionale free press “Leggo“, il 23 aprile 2015