L’aria alla Croisette è già più rarefatta, in stile “cima dell’Olimpo hollywoodiano”, per capirci, anche se ancora le vere star non sono arrivate. Per l’edizione 2019 di CANNESERIES (5-10 aprile), il tappeto rosa dell’inaugurazione ha visto sfilare la giuria (Miriam Leone, ROB, Emma Mackey, Katheryn Winnick & Baran Bo Odar) e la Variety Icon dell’anno, dame Diane Rigg, di recente paladina tv in Victoria e ne Il trono di spade.
La parte più divertente, però, riguarda la cornice che qui in Costa Azzurra avvolge gli eventi con una patina ieratica. La manifestazione dedicata al piccolo schermo si presenta come pop, vuole sfatare il mito dell’intoccabilità del festival del cinema e vira verso una nuance più psichedelica. Basti pensare che il logo è una palma a neon per rendersi conto che (almeno stavolta) i francesi provano a prendersi poco sul serio.
Lo scorso anno hanno osato dissacrare i look griffati portando le celebrity sulla sabbia a fare le foto, con vento tale che sarebbe mancato poco a ritrovarseli tutti dispersi in mare, soprattutto le modelle taglia XXXXXS. A volare via ci mettono un attimo…
Questa volta l’organizzazione ha deciso di sfidare la resistenza del pubblico – visto che i biglietti sono gratis, quindi non può lamentarsi – proponendo per la serata iniziale non uno ma tre episodi della serie di Canal+ Vernon Subutex, gioiellino con Romain Duris, tratto dall’omonimo romanzo. Una vera chicca, per carità, peccato che la gente fosse esausta a furia di scattarsi selfie sul pink carpet (al festival del cinema sono proibitissimi) e c’era chi ronfava già ai titoli di testa.
Non ha aiutato certo la “visuale oscurata” della cerimonia d’apertura: accanto al palco, oltre ai fotografi, c’era un paio di truccatissime influencer piazzate in piedi proprio davanti alla platea. Una di loro, con minigonna inguinale stile palla stroboscopica, ha mostrato un pass “all access” a chi le ha fatto notare che bloccava la visuale. E con il classico “desolè” ha aggiunto: “Sono qui per lavorare, vede?”. E ha continuato – a quanto sembrava – a selezionare filtri di Instagram e mandare messaggi su Whatsapp. Con la stessa serietà di chi sta per scoprire la cura del cancro, ca va sans dire.
Da un primo giro per la città, intanto, non sono mancate le prime bizzarrie, come una gelateria sul corso principale addobbata da un alberello di Natale bianco in bella vista accanto al balcone. Sarebbe una meta perfetta da visitare con le ciabatte diamantate di Miu Miu in vetrina ad un paio di isolati più avanti.
Ma questo è solo l’inizio…