Spero che la nuova generazione, quella di mia figlia, inizi davvero a considerare tutti uguali (Paola Cortellesi)
Una gioia incontenibile: è questo il sentimento che si legge negli occhi di Paola Cortellesi dopo una stagione ricca di successi e alla vigilia di una nuova all’insegna di altrettante novità. Dopo essere stata la prima donna a guidare la power list del mensile Ciak, arriva a #Venezia75 come un’incantevole sirena, in total black Armani. Ha infatti ritirato il tributo ad honorem come miglior attrice e condiviso con il marito Riccardo Milano il riconoscimento come miglior commedia del Premio Kinéo diamanti al cinema. Come un gatto in tangenziale, infatti, non ha solo sbancato il botteghino ma guadagnato un posto d’onore nel cuore di pubblico e critica. […]
Qual è la più grande battaglia di Dissenso Comune?
Evitare che una donna venga molestata perché in situazione di debolezza, situazione che ormai si verifica da millenni. La nostra idea è raccontare un universo femminile ancora troppo discriminato, dalla discrepanza di salario alla considerazione sul posto di lavoro.
Cosa si può fare per cambiare?
Iniziare dalla scuola dell’infanzia, fare in modo che le femminucce non vengano percepite come qualcosa di meno rispetto ai maschietti.
Lei quando ha
acquisito questa consapevolezza?
Da ragazza… e poi sul mondo del lavoro, soprattutto quando ho iniziato ad
avere credibilità. Non è stata la risposta ad alcuna violenza. Non ne ho subita
nessuna, ma discriminazioni come donna sì, soprattutto da autrice. Ricordo a me
stessa l’importante della mia voce e spero che la nuova generazione, quella di
mia figlia, inizi davvero a considerare tutti uguali e a trattare le donne allo
stesso modo degli uomini.
L’intervista integrale è stata pubblicata sul webmagazine del settimanale femminile “Vanity Fair”, qui, il 4 settembre 2018