Registi diversi, giochi diversi.
Anche in fila.
I giornalisti di settimanali e mensili (badge blu) sono arrivati 3 ore e mezzo prima in fila per vedere Quentin Tarantino (C’era una volta…a Hollywood) e ingannano la fila con una scacchiera tascabile.
Alla stampa in attesa di Robert Rodriguez e del suo Red 11 bastano”solo” tre ore. Qui si gioca a Uno, ma almeno si aspetta sotto un telone e su un tappeto rosso mentre i “guardiani” di tanto in tanto si scambiano commenti criptici in francese. Il tono cospiratorio potrebbe riferirsi ad un piano segreto per occupare il palazzo del cinema o a questioni più prosaiche del genere: “Ti sei ricordato di tirare lo sciacquone?”.
Non lo sapremo mai.
Intanto il festival di Cannes ha superato il giro di boa della prima settimana pronto al salto dello squalo quando Brad Pitt e Leonardo DiCaprio lasceranno la Croisette.
Il kitch, invece, resta deliziosamente di scena ad ogni angolo, compresi gli emuli di Elton John con panzetta a vista e quelli di Robert Downey Jr. che si prestano a fare selfie con sconosciuti dall’aria compiaciuta.
C’è chi assolda un finto entourage sul marciapiede pur di farsi notare e chi va in giro prima di una sfilata vestito da uccello rosa in shorts e perle.
L’evento in questione è l’unico del pianeta con bar a pagamento e cadeaux per pochi eletti di un sedicente brand luxury con il nome di un brand e il cognome di un altro. Come se io scegliessi come nome d’arte Coco Louboutin.
La flora e la fauna si presentano variegate e imperdibili. Peccato non aver portato i popcorn.
Perché sono ovviamente vietati… come la maggior parte delle cose nei paraggi.
Per fortuna questi giorni hanno riservato due certezze: la puntata finale de Il trono di spade e l’esibizione di Madonna all’Eurovision Song Contest, gli unici due appuntamenti di Cannes con accesso democratico.