Non avrebbe bisogno dei tanti amati tacchi a spillo per catalizzare l’attenzione: Tiziana Rocca incede sempre con passo sicuro, testa alta e spalle in fuori, dominando la situazione, qualunque essa sia. Non fa complimenti né preamboli perché le piace andare dritto al cuore di una vicenda. Da oltre 25 anni organizzatrice e produttrice di eventi, è attualmente direttore del festival Filming Italy sia a Los Angeles che in Sardegna. “Ho inventato questo lavoro – spiega – e sono stata la prima sul mercato a credere sugli eventi applicati al marketing aziendale, come nel lancio della Smart”. Il tempo le ha dato ragione perché è di fatto una delle donne di maggior successo – nel campo delle PR e non solo – della Penisola. Da cinque anni alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia premia i talenti internazionali e per l’edizione 2019 si fa addirittura in due perché il Filming Italy Award fa capolino nella sezione Sconfini premiando il miglior film.
Il riconoscimento “tradizionale” invece cresce e diventa Filming Italy Best Movie Award, grazie alla collaborazione con il celebre mensile. E il primo settembre conferirà a Isabelle Huppert l’Achievement International Award. Nella rubrica Venice People (qui le precedenti interviste alla giornalista Paola Casella per la Settimana della Critica; allo chef Tino Vettorello, maestro della Terrazza Biennale; al critico Emanuele Rauco, selezionatore del Festival; a Gianrico Esposito, general manager dell’Hotel Danieli) racconta i retroscena degli eventi più esclusivi di cui si è occupata, tra Premi Oscar e visite segrete in Vaticano.
Quali sono le caratteristiche fondamentali per chi si occupa di organizzare un evento?
Per quanto riguarda me, sono abituata a lavorare h24, non stacco mai. Quando produco un evento ne sono totalmente responsabile, rischio, cerco di consigliare bene il mio cliente… ormai sono preveggente negli eventi e, dopo 25 anni di esperienza, vedo le cose prima che accadono e cerco di capire come non fare errori.
Mi fa un esempio?
Se vedo una location ne capisco subito i pro e contro, cerco di aggiustare
il tiro perché la logistica è importantissima. Comunque non mollo mai davanti
agli ostacoli, non mi fermo mai, cerco le soluzioni giuste, non perdo la calma,
uso il sangue freddo per risolvere il minimo imprevisto, pianifico tutto e
nessuno si accorge degli intoppi perché ogni dettaglio viene ben pianificato. Gli
ingredienti sono tanti, a partire dalla perseveranza, da un meticoloso
controllo e da un continuo lavoro di testa, insomma per fare bene questo lavoro
devi essere perfezionista.
Che ruolo ricopre la Mostra di Venezia nel suo calendario?
Per me è molto importante, da 20 anni mi occupo di eventi durante la Mostra e da cinque il premio Filming Italy Award che fino allo scorso anno era riservato solo ai talenti internazionali, come Spike Lee e David Cronenberg nel 2018.
In cosa si differenzia dagli altri premi presenti nel panorama italiano?
Per il ruolo che riserva al panorama femminile con il riconoscimento “Le donne nel cinema italiano”. Inoltre l’iniziativa supporterà Doppia Difesa, che riceverà un premio per il Codice Rosso appena approvato in Parlamento, con cui dimostriamo vicinanza alla loro battaglia contro la violenza sulle donne, un tema molto importante. È il nostro modo per sottolineare l’importanza dei diritti e della parità in tutti i lavori.
E poi il premio con Best Movie, assegnato dal pubblico e votato sulla rivista, si rivolge a professional ma anche industry, ad esempio nelle categorie miglior campagna e miglior direttore marketing.
E il festival in Sardegna?
Gli eventi creati dal nulla come questo mi rendono fiera e sono soddisfatta delle prime due edizioni perché finora è la prima manifestazione in Italia che offre lo stesso peso a cinema e tv, a partire dal numero delle proiezioni, insomma diventa specchio di quello che avviene nell’audiovisivo oggi. Ed è un festival che premia i giovani, invitando 300 ragazzi dall’università di Cagliari e quelle limitrofe (che quest’anno hanno realizzato un lavoro che Rai Cinema Channel pubblicherà nella sezione corti). L’anno prossimo durerà di più, 6 giorni, con programma più ricco.
Cosa ci dice della versione del festival di Los Angeles?
Ha anche contribuito a far assegnare la stella sulla Walk of Fame a Gina Lollobrigida come sua sponsor e celebrare il cinema italiano negli Stati Uniti, per promuovere la bellezza e far girare sempre più film nel nostro splendido territorio.
Un messaggio vip che le è particolarmente caro?
Eva Longoria mi ha scritto un bellissimo messaggio dicendomi che l’ho portata in un paradiso in Sardegna, dove vuole assolutamente tornare. William Baldwin che mi ha soprannominata Tizzy, che in inglese vuol dire motore o onda che ti ha avvolge e fa succedere le cose, un’energia travolgente, e ogni volta che mi manda un messaggino mi chiama così. Meryl Streep, mia grande amica, ha scritto una delle prefazioni del mio libro e Leonardo DiCaprio ancora mi ringrazia per avergli organizzato una visita a Pompei senza paparazzi. Potrei citarne molti altri, inclusi Richard Gere o Patricia Arquette. Verso i miei amici americani sono sempre disponibile perché amicizia è esserci quando uno ti chiama.
Richieste assurde delle celebrity?
Io le considero sfide e se vogliono una certa marca italiana di cibo o un vino speciale per cui vanno pazzi li cerco e li faccio arrivare nel loro hotel, sono piccole attenzioni per dar loro il benvenuto.
Un evento a dir poco
bizzarro?
Una cena a Roma con Leonardo DiCaprio a Roma in un hotel famoso del centro,
che ha scatenato quello che chiamo “l’effetto Titanic”. Gli ospiti pugliesi
hanno esteso l’invito e ci siamo ritrovati con oltre 100 persone in più. Ho fatto
allestire al volo altri dieci tavoli svuotando letteralmente le cucine di
qualsiasi cosa avessero disponibile, dalla mozzarella al prosciutto, e nessuno
se n’è accorto…
Ricordi speciali?
Meryl Streep ci teneva a visitare la Cappella Sistina e così, sole io e lei, abbiamo trascorso un’ora a contemplare quella meraviglia. Robert De Niro è impazzito per il tour privato sulle terrazze di San Pietro e ho fatto entrare Sylvester Stallone dalle porticine segrete per arrivare ai Giardini Vaticani. Dal Colosseo alle Catacombe, questi giri esclusivi mi regalano sempre emozioni incredibili.
Il prossimo appuntamento subito dopo Venezia?
Il 2 ottobre a Milano organizzo gli 80 anni del settimanale Oggi, un magazine che ha segnato la storia del nostro Paese. Il direttore Umberto Brindani è un caro amico e ne vado fiera. Subito dopo inizio a pensare al festival di Los Angeles, a gennaio come al solito durante la settimana dei Golden Globe.
Cos’ha capito lei da ragazza?
Io ho cercato di fare tutto da sola, anche a costo di mettermi contro tutti quelli che non hanno creduto nella mia visione. Se ho un’idea la porto avanti perché so che è la strada giusta. Sono convinta che i festival del cinema portino indotto con il turismo, cercano di far iniziare la stagione estiva grazie alla presenza di star italiane e internazionali che animano posti e fanno parlare la stampa. Scelgo location belle ma da valorizzare, perché in parte sconosciute dal pubblico internazionale.
Un sogno per il futuro?
Scrivo libri perché l’Italia non è meritocratica e non lascia spazio ai giovani. Nell’ultimo, Il segreto del successo (Sperling & Kupfer), voglio dare aiuto alle nuove generazioni con esempi concreti, motivo per cui organizzo un corso su come fare una comunicazione corretta e organizzare un evento.
Lo dice anche da
mamma?
Certo, ho 3 figli (Vittorio, Cristiana e Valerio) e spero possano avere più
possibilità anche in Italia senza dover per forza andare all’estero. Le nuove
generazioni vanno sostenute. Sempre.