Cresciuta a pochi passi dalla Mecca del cinema per ragazzi, a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, Chiara Sannino ha respirato fin da piccola aria di cinema, ma è da studentessa che ha deciso di farne una professione. Sveglia, determinata, precisa: è una di quelle giovani professioniste under 30 che tiene lo sguardo sempre fisso alla meta e non si distrae mai. “Sempre in servizio”, insomma, per inseguire un sogno e trovare il suo posto nell’industria dell’intrattenimento. Alla Mostra del Cinema di Venezia si occupa di fare da “talent handler”, o se preferite “angelo custode”, della madrina Alessandra Mastronardi dopo aver accompagnato durante lo stesso percorso anche i padrini precedenti come Alessandro Borghi (la foto dell’articolo sul red carpet l’ha scattata suo papà) e Michele Riondino.
Dopo gli studi al DAMS e un master in organizzatrice di eventi, ha iniziato a mandare il curriculum ad ogni evento culturale e agenzia del Paese finché non ha iniziato come stagista nei festival e in appuntamenti di livello nazionale come Altamoda a Roma. Nessuna scorciatoia: “Chiamavo e mi proponevo”, spiega con candore lei. E da lì è partito tutto, la collaborazione dal 2011 con Giffoni Experience, i quattro anni alla Festa del Cinema di Roma e l’attuale incarico di Social Media e Digital PR in Wycon Cosmetics, azienda di make up leader in Italia. Ecco cos’ha raccontato per la rubrica Venice People (qui le precedenti interviste alla giornalista Paola Casella per la Settimana della Critica, allo chef Tino Vettorello della Terrazza Biennale, al critico Emanuele Rauco, selezionatore della festival, alla responsabile delle delegazioni Laura Aimone, alla creatrice di Filming Italy Awards Tiziana Rocca e al general manager dell’Hotel Danieli Gianrico Esposito).
Di cosa esattamente si occupa il talent handler del padrino/madrina al festival di Venezia?
È il punto di riferimento del talent e fa da intermediario tra le sue esigenze e l’organizzazione della Biennale, in pratica gestisce e organizza gli “impegni in agenda” del giorno e si assicura che tutto proceda per il meglio in ogni appuntamento, ufficiale e non, tra cui red carpet, conferenze, proiezioni ufficiali.
Il primo talent?
Tomas Millian, Marc’Aurelio alla carriera nel 2014 alla Festa del cinema di Roma, che ricordi! Dopo aver studiato all’università Storia e Critica del Cinema è come se avessi fatto un viaggio nei racconti di Orson Welles, Meliès, Eisenstein fino ai più classici del cinema americano nei quali ho scoperto una dimensione romantica perduta e da lì non ho più smesso di cercarla. Viverla per lavoro mi sembra ancora un sogno.
Le caratteristiche fondamentali per chi si occupa di seguire un talent?
Problem solving e flessibilità, ma anche una buona dose di pignoleria e la capacità di anticipare ogni piccolo contrattempo: ecco è la chiave del (nostro) successo. Il tutto sempre con il sorriso…
Una regola da non infrangere?
Mai invadere la vita privata senza consenso: la discrezione è un elemento che non può mancare.
Un messaggio speciale?
Quello di Ennio Morricone, un incoraggiamento a non smettere mai di amare ciò che fai nonostante ogni difficoltà.
Qualche momento accanto alle celebrity che ricorderà per sempre?
Ho un fortissimo ricordo delle chiacchierate sull’essenza della vita con il fotografo Larry Clark alle 9 di mattina davanti al bar a bere champagne al Festival di Roma, l’anno in cui era presidente di giuria. Un personaggio indimenticabile.
Non potrò scordare l’emozione di Alessandro Borghi nei suoi primi red carpet da padrino della Mostra, la commozione di Lady Gaga alla fine dei 15 minuti di applausi per A star is born, il ringraziamento che mi ha fatto Michele Riondino nel discorso finale della cerimonia di premiazione e l’eleganza indiscussa di Richard Gere, che classe!
Inoltre ricordo l’assoluta tranquillità di Giullermo del Toro poco dopo aver ricevuto il Leone d’Oro a Venezia con La forma dell’acqua: l’ho accompagnato tra photocall e conferenza post vittoria ed è stato davvero un gran momento anche per me… che emozione!
Una situazione surreale?
Il red carpet di Geraldine Chaplin alla Festa del cinema di Roma: era bloccata nel traffico per una partita di campionato della Roma, con il pullman della squadra poco distante da noi (che eravamo nell’auto ufficiale del festival). L’organizzazione telefonava dicendo che se non fossimo arrivate in tempo sarebbe saltato il programma dell’intera giornata, intanto la polizia stradale consigliava di andare a piedi. Dieci chilometri per la 70enne nipote dell’attore sarebbero stati impensabili. Aspettare o trovare un escamotage? Siamo tornate indietro e, scese dall’auto ufficiale, molti taxi dopo ce l’abbiamo fatta, con “appena” 10 minuti in ritardo… ma che ansia!
Una richiesta
impossibile?
Larry Clark mi ha telefonato alle 7 e 30 del mattino dicendo: “Chiara,
sorry but I need a Leica by today”. All’epoca non sapevo assolutamente cosa
fosse quindi mi sono messa su Google a cercare tutti i nomi papabili ma senza
risultato (è un marchio di macchinetta fotografica, ndr.). Mi sono arresa, ho
chiesto a lui cosa fosse e mi ha risposto: “Are you f****ing serious? What planet
are you living on?”.
Il talent a cui vorrebbe fare da “angelo custode” almeno per qualche ora?
Beyoncé, la diva per eccellenza di oggi. Non appartiene al mondo del cinema, ma chi lo sa…
Ha appena doppiato Nala ne Il Re Leone, quindi potrebbe succedere prima di quanto non immagina.
E poi darei non so cosa per essere un angelo custode di una diva come Audrey Hepburn o una Grace Kelly, per vivere l’eleganza e la raffinatezza senza tempo. Poi attendo di conoscere Brad Pitt con ansia, voi no?