Ho detto no a Madonna per un concerto a Natale: le feste in famiglia sono sacre (Joaquín Cortés)
Il macho? Un mito ufficialmente in declino: ormai si è crepata la corazza da duro che per generazioni ha schermato gli uomini dal mostrare sentimenti e fragilità. L’universo maschile, infatti, preferisce sciogliersi come il cuore di cioccolato caldo alla prima forchettata di soufflé.
E se a confermarlo è la star mondiale del flamenco, oggetto delle attenzioni delle dive più esigenti, da Madonna a Jennifer Lopez, allora è tempo di crederci. “Sguardo da cattivo… io? Non mi viene nemmeno per posa”: Joaquín Cortés scoppia al ridere nel bel mezzo dello shooting nell’incantevole cornice dell’hotel J.K. Place nel cuore della Capitale. Proprio non riesce a prendersi sul serio come sex symbol, o almeno così dice dopo uno sguardo complice con la fidanzata Monica Moreno, ballerina con cui fa coppia fissa da oltre tre anni e che lo segue nell’avventura italiana del talent di Rai Uno “Forte forte forte” con Raffaella Carrà. […]
Che tipo di giudice le piace essere a “Forte Forte Forte”?
Giusto, preciso, sincero: voglio che vadano avanti i migliori, non si può giocare con la carriera di qualcuno.
Ha ricevuto parecchi “no” durante la carriera, soprattutto agli inizi?
Mi considero un artista fortunato: fin dall’inizio la gente ha sempre detto quanto fossi straordinario, eppure ricordo di aver partecipato, da bambino, all’audizione per un film e sono stato rifiutato. Niente drammi, me ne sono fatta una ragione.
Uno che le è costato dire?
Ho detto no a Madonna quando mi ha chiesto di andare con lei a Cuba per un concerto a Natale: per me le feste in famiglia sono sacre. Puoi essere anche un re ma io accetto un lavoro solo se mi sento libero, da vero gitano.
Vedere questi ragazzi alle prime armi la riporta ai primi passi di danza?
La danza è la prima donna, il primo amore della mia vita. […]
Che rapporto ha oggi con la famiglia?
Ci ritroviamo sempre, siamo una famiglia numerosa del sud e quando vado a trovare i parenti a Cordova o Malaga siamo una folla. A Natale a tavola eravamo in 50-60: è sempre così, chiedi a Monica. (Anche in questo caso lei sorride e annuisce, ndr.)
L’intervista integrale è stata pubblicata sul settimanale femminile “F”, numero 11, anno 2015