Ora che ho trovato finalmente una compagna cerco di tenermela stretta (Ryan Reynolds)
Ryan Reynolds ha voluto sperimentare il pranzo della domenica all’italiana e così ha preferito una tipica trattoria romana all’asettica suite di un hotel per presentare alla stampa il suo Deadpool 2.
Davanti ad un mix di amatriciana e cacio e pepe ha detto ai camerieri: “Seppellitemi nella pasta, vi prego”. Buona forchetta e grande chiacchierone, parla di tutto senza mai prendersi troppo sul serio, tranne quando parla delle sue bambine, James (3 anni e mezzo) e Ines (20 mesi), nate dal matrimonio con Blake Lively. “Non le vedo da una settimana – confessa – e mi mancano molto perché è il periodo più lungo che abbiamo passato separati”.
A differenza di molti suoi colleghi parla delle donne della sua vita anche quando non gli viene chiesto nulla, come a Ballando con le stelle quando ha raccontato a Milly Carlucci di aver usato in passato l’umorismo come arma di seduzione: “Ora che ho trovato finalmente una compagna cerco di tenermela stretta”.
Quando arriva il turno del tiramisù si fa spiegare la differenza tra il savoiardo e il biscotto mentre commenta: “A Blake piacerebbe molto. Lei legge i libri di cucina come fossero romanzi. Mi piace l’idea del cibo fatto in casa e delle tradizioni”. Prima del brindisi lascia però cadere il tappo dello spumante accanto al suo piatto, ma poi lo lancia dall’altro capo del tavolo quando scopre che in Italia chi lo riceve è prossimo alle nozze: “Non ci penso proprio”, dice alzando gli occhi al cielo con sorriso sornione (e non è dato sapere se il riferimento è all’ex moglie Scarlett Johansson).
Prima diceva che le
manca casa sua. A quale città sente di appartenere?
Sono nato a Vancouver e la amerò per sempre, anche se l’ho lasciata per
cercare fortuna a Hollywood. Incastonata tra il mare e le montagne, ha un
fascino un po’ hippie e un po’ bohemien a cui è difficile resistere. La giro a
piedi o in bicicletta e quando sono lì mi godo il clima rilassato e
fortunatamente non così freddo come nel resto del Canada. Ora però casa mia è a
Tribeca, a New York, dove ho trovato la dimensione ideale dopo lo spaesamento e
la solitudine di Los Angeles.
Sembra molto centrato
e sereno. Lo è?
Spero che il mio cuore sia finalmente al posto giusto. Vuoi la verità? A 20 e
30 anni ero un po’ un idiota del cazzo, quindi ho tirato un sospiro di sollievo
quando sono entrato nei 40…
Questo cambiamento non sarà stato solo anagrafico.
Le mie figlie mi hanno reso un uomo migliore, diverso. Prima ero tutto preso da questioni e problemi che assorbivano tutta la mia energia, ma quando sono nate loro ho rimesso a posto le priorità e ora sono al primo posto, sempre. Non mi ritrovo più al centro del mio mondo e le mie preoccupazioni vengono sempre dopo le loro necessità, anzi le considero tutte delle grandi stupidaggini. Questa dimensione emotiva l’ho trasferita anche nelle scelte lavorative, ecco perché il mio anti-eroe Deadpool diventa un family man.
Nel nuovo film è
anche romanticissimo. E lei?
Lo sono eccome. Per me il romanticismo è fondamentale, d’altronde la vita è
una collezione di piccoli momenti e sono questi ricordi a due che rendono tanto
speciale tutto. Sono gli ingredienti per la felicità e l’equilibrio, in amore
come al lavoro.
L’intervista integrale è stata pubblicata sul settimanale femminile “F”, numero 21, anno 2018