Vorrei essere il Boccino d’oro, sfrecciare sul campo da Quidditch (Zheng Kai)
Più che astro nascente, ormai Zheng Kai è una conferma del cinema cinese. Ecco perché è stato scelto di recente come conduttore del 3° Macao International Film Festival, appena concluso. Sul palco ha tenuto testa persino a Nicholas Cage, anche se ammette di non sentirsi minimamente a suo agio sul red carpet.
Non solo attore, ma anche produttore e cantante, il 32enne è il re senza scrupoli di Shadow, presentato fuori concorso alla scorsa Biennale e ambientato nell’epoca dei Tre Regni. Se il suo viso vi suona familiare, avete ragione: era accanto a Matt Damon e Willem Dafoe in The Great Wall, lavoro precedente del regista Yimou Zhang, che lo dirige anche stavolta. Del protagonista di Genio Ribelle però ricorda soprattutto la traversata oceanica per le extension richieste dal ruolo. Pare infatti facesse su e giù dall’Inghilterra per mettere e togliere le ciocche posticce. Aneddoti a parte, si vede che il giovane artista mira ad Hollywood ma soprattutto ad espandere i suoi orizzonti: parla un inglese perfetto, abbraccia le consuetudini occidentali e si prodiga per uscire dai confini del cinema nazionale.
Cosa farebbe lei se fosse re per un giorno?
Me ne starei a poltrire a letto con un bicchiere di whisky.
Niente ambizioni di conquista, quindi? Però su Hollywood di mire “espansionistiche” ne ha eccome…
Ci ha visto giusto, voglio avere più sfide cinematografiche in occidente e ho una lista pressoché infinita di registi con cui vorrei lavorare.
Ne nomini almeno un paio.
In cima alla lista ci sono Steven Spielberg e Christopher Nolan.
Nutre qualche desiderio di far parte di franchise storici, da 007 a Star Wars?
Fin da bambino sono fan di Transformers ed Harry Potter.
Sarebbe mago o
babbano?
Nessuna delle due: vorrei essere il Boccino d’oro, sfrecciare sul campo da
Quidditch. Dopo tutto non è l’oggetto dei desideri che tutti cercano
d’inseguire e conquistare?
L’intervista integrale è stata pubblicata sul webmagazine del mensile di cinema “Ciak” qui, il 20 dicembre 2018