Il primo genere letterario che mi è venuto in mente per la rubrica è quello che mi ha tenuto maggiormente compagnia fuori dai banchi di scuola, che mi ha regalato speranza pur ipotizzando scenari apocalittici. La declinazione dispotica dei romanzi young adult racchiude tutte le paure, ma poi vi contrappone una lotta e quindi la possibilità di superarle. Ai ragazzi ho dedicato la tesi e anche il saggio per l’esame di stato per diventare giornalista professionista. E a loro continuo a guardare perchè in fondo voglio che quel fanciullino interiore di pascoliana memoria non mi abbandoni mai e mi continui a mostrare lo stupore e la meraviglia, più che gli orrori e le atrocità di cui il genere umano è capace.
HUNGER GAMES di Suzanne Collins
C’è stato un periodo della mia vita in cui mi sono sentita costantemente arrabbiatissima, in parte perché vivevo in affitto in una stanza ribattezzata “il tugurio” (neppure la porta del bagno interno si apriva completamente) e con una coinquilina campionessa mondiale di scurrilitá (pigliava a calci il bulldog di casa quando il proprietario le voltava le spalle). Mi sembrava però – con le dovute proporzioni – che Katniss mi capisse perchè capivo il suo fuoco, le frustrazioni, i silenzi obbligati e le umiliazioni ingoiate per necessità. La storia ha fatto il salto dalle pagine al cinema (anche se il primo film era quasi del tutto fuori tono) e ha amplificato un messaggio semplice eppure potentissimo. Puoi essere minorenne, venire dal posto più povero del mondo, far parte del genere più bistrattato e ritrovarti a compiere azioni atroci (come uccidere coetanei in un’Arena per soddisfare la sete di vendetta e intrattenimento dei privilegiati di turno), ma se soffochi il rumore di fondo e ascolti solo la tua voce, nessuno potrà mettere a tacere il tuo spirito libero. Per farla breve, invece di reprimere questo mix di sentimenti tossici, li incanalo nella lettura della saga e alla fine mi calmo sempre. Non sarà un happy ending, ma è l’esito di cui ho bisogno.
Casa editrice: Mondadori
FLAWED di Cecelia Ahern
Chi viene da un piccolo centro come il mio sa che il timore maggiore è quello di vedere esposti i propri segreti in pubblica piazza, anche perchè molto spesso si tratta solo di ridicoli gossip che ti marchiano a vita. La famosa lettera scarlatta oggi assume molte forme e nella saga diventa un marchio d’imperfezione e ostracizzazione perpetua, la lettera “F” di Flawed, imperfetto, fallato. E in un attimo cambia tutto, come succede a Celeste, la protagonista. Mi ricorda l’impotenza assoluta provata alla sua età, quando il paese in cui vivevo ha condannato una mia libera scelta – smettere di frequentare il golden boy del posto – come se fosse un affare di stato. I rumors hanno additato l’inaudito rifiuto alle ragioni più diverse, tra cui pazzia, vocazione monastica e omosessualità. Quando infrangi anche solo una regola di un microcosmo (che a volte somiglia ad una sorta di endogamia) non resta che l’esilio. Nella saga si parla di senso di appartenenza, libertà, ipocrisia e identità con un’onestà che fa prima male al cuore e poi permette di risorgere come una fenice.
Casa editrice: DeAgostini
ENDERS e STARTERS di Lissa Price
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Una pandemia inspiegabile, un potere economico assoluto e scelte disperate. Oggi questo mix sembra più familiare di quanto non fosse all’uscita dei due romanzi. Al centro di questo futuro agghiacciante ancora una volta una ragazza, Callie, sola contro un sistema deviato. Inizialmente potrebbe far venire in mente Tris di Divergent, ma non è così perchè quest’ultima saga deraglia miseramente in una specie di meta-realtà presente anche altrove con risultati simili (Maze Runner, per esempio). Siccome in questa società postapocalittica sopravvivono solo i giovani e gli anziani, chi ha i mezzi affitta il corpo di qualche povero sventurato nel fiore degli anni (una specie di The Host, ma volontario). La giovinezza diventa un bene di lusso commercializzabile e ancora una volta, leggendo i due libri, ho capito di essere più forte di quanto la società prova a farmi credere, pur partendo a volte da una situazione di svantaggio. E ho imparato che ammettere la debolezza può diventare il gesto di maggiore libertà possibile.
Le altre puntate della rubrica Air Quotes Approved:
1° puntata: 3 serie tv con tematiche LGBT da non perdere
2° Puntata: 3 commedie romantiche inedite e in streaming da guardare subito
3° puntata: 3 anelli da portare sempre con sè
5° puntata: 3 semplici trucchi per rendere il make-up magico
6° puntata: 3 pagine Facebook per farsi quattro risate online
7° puntata: 3 arredi Ikea per rendere lo studio più pratico
8° puntata: 3 fragranze per lasciare il segno
9° puntata: 3 parchi divertimento internazionali per ritrovare il proprio lato bambino
10° puntata: 3 cartoon Anni Ottanta da rivedere no stop
11° puntata: 3 oggetti cult per rituffarsi negli Anni Ottanta
12° puntata: 3 creme viso per idratare e proteggere
13° puntata: 3 serie tv Netflix fuori dal comune
14° puntate: 3 storie tv per un tuffo negli Anni Novanta
15° puntata: 3 gioiellini comedy per un viaggio negli Anni Novanta
16° puntata: 3 idee firmate Flying Tiger per una scrivania più vivace
17° puntata: 3 segreti per una parentesi di relax