Katy Perry ha raccontato il cuore infranto, i Jonas Brothers hanno svelato i dissapori tra fratelli e Justin Bieber le prime amicizie famose. Ieri erano le popstar a realizzare documentari celebrativi, oggi arrivano le influencer. E alla Mostra del cinema di Venezia è tempo di Chiara Ferragni – Unposted, presentato nella sezione Sconfini. L’imprenditrice arriva al Lido con il marito Fedez per raccontarsi attraverso il progetto diretto da Elisa Amoruso, nelle sale italiane dal 17 al 19 settembre (con anteprima milanese il 16 alla presenza della protagonista) e poi in autunno su Amazon Prime Video. Il Codacons, intanto, chiede che il film non arrivi al cinema: “La Ferragni – si legge nella nota che hanno divulgato – non sembra essere un virtuoso modello educativo (basti ricordare la vicenda dello spreco di cibo in occasione di una festa all’interno di un supermercato), e che la stessa è stata oggetto di denunce in merito all’uso illecito dei social network, prima per aver pubblicizzato in modo scorretto prodotti e marchi commerciali, poi per la pubblicazione di foto del figlio in violazione delle disposizioni sulla privacy dei minori”.
Come nasce l’idea?
Da Netflix che per primo mi ha chiesto di realizzare un documentario, ma la piattaforma voleva un taglio personale, mentre io sono convinta che gli utenti vogliano conoscere anche il mio lato business.
Come si colloca in questo scenario la lotta al cyberbullismo?
Ho sposato la causa perché mi ci riconosco, ci sono passata. I commenti offensivi sono centinaia ma io non gliel’ho data vinta e ho continuato per la mia strada.
In molti l’hanno ostacolata all’inizio?
Non si capiva bene il senso della condivisione social, quasi uno stile di vita. Motivo per cui, dopo attente considerazioni, io e Fedez abbiamo deciso di far conoscere Leone attraverso i nostri profii. Io sono una trasparente, un libro aperto che si vuole raccontare – come tutti facciamo su internet – come siamo o come vorremmo essere.
A discapito della privacy?
Se mi sento soffocare mi stacco dai social per un giorno e mi ricarico.
Niente anno sabbatico?
L’ha detto Fedez ma io non ne sono convinta.
Sembrate così diversi…
Ci compensiamo. Siamo due caratteri opposti ma che stanno bene insieme. Io lo calmo quando tende ad avere reazioni eccessive, lui mi fa ridere quando mi agito.
Questo documentario è una sorta di rivincita/riscatto verso chi non ha creduto in lei?
Volevo raccontarmi a 360 gradi per quella che sono ora, spiegare cosa faccio a chi non lo ha capito e far vedere quanto lavoro richiede. Non è solo un selfie, ma un modo per ricordarci di credere nei nostri sogni.
L’articolo è stato pubblicato su Glamour.it il 4 settembre 2019