Per la prima volta ho affidato la mia storia curvy ad un'altra penna: il risultato è stato pubblicato sul mensile culturale del Principato di Monaco, il mensile QE.

“Mi viene quasi da piangere”: quando ho scritto su Whatsapp questa mia reazione alla collega giornalista Patrizia Ruscio è quasi preso un colpo. Le mie erano lacrime di gioia perchè per la prima volta nella mia carriera sono in copertina di un magazine non per un’intervista fatta da me ma a me. Succede sul numero di novembre di QE, mensile culturale del Principato di Monaco, dove parlo del mio argomento preferito, la body positivity.

Qui il testo integrale dell’articolo:

Curvy e sto!

Innanzitutto i suoi occhi, scuri e intelligenti, incorniciati da una spiritosa montatura colorata. È la prima cosa che colpisce in questa ragazzona mediterranea che sprigiona fascino e ironia da vendere. Una frangia corta le incornicia i lineamenti delicati: è il suo biglietto da visita, insieme agli occhiali che, non a caso, sono anche il logo di “Air quotes”, il blog che da un anno a questa parte registra i suoi articoli, che parla di body positivity, autostima, e racconta la sua presenza ai festival internazionali più prestigiosi di cinema e televisione. Alessandra De Tommasi è una perfetta globetrotter che non si è fermata neanche davanti alla pandemia e appena l’emergenza sanitaria lo ha permesso, biglietto aereo e valigia alla mano, la attraversato le Alpi per partecipare al Festival de Television de Monte-Carlo dove è ormai di casa.

Poi, una volta giunta qui, è rientrata a casa perché l’evento è stato rinviato a giugno del 2021. Ritornerà a Monaco, dice, perché dal 2016 fa parte della giuria di preselezione fiction e dal 2020 è Regional Advisor di questo evento culturale, tra i più eleganti d’Europa. Dall’inizio della sua ventennale carriera nel giornalismo, Alessandra ha collaborato con centinaia di testate e intervistato altrettanti volti noti dello spettacolo del calibro di Helen Mirren, Donald Sutherland, Julia Roberts, Michael Douglas, personalità che solo a nominarle provocano una sorta di vertigine. Giornalista, blogger, scrittrice (ha scritto cinque libri dedicati a Violetta e Alex & co.), Alessandra si muove con sofisticata leggerezza da un genere letterario all’altro, mantenendo inalterata la sua voce fresca e vivace anche nelle situazioni spiacevoli che le sono ripetutamente capitate fin dall’infanzia.

L’infanzia in due parole: stai sciupata

Per il suo aspetto curvy e fuori dagli stereotipi, infatti, Alessandra è stata spesso bersaglio di critiche e frecciatine: “Fin da bambina il cibo è stato un’espressione d’amore da parte dei miei familiari. Mia madre mi rimpinzava, mia nonna mi rimpinzava, mia zia mi rimpinzava” – commenta Alessandra, divertita – “Tutti si preoccupavano che fossi bella pasciutella e la cosa che temevo di più era che mi dicessero “stai sciupata”, perché avere una figlia magra è la tragedia massima per un genitore meridionale. E ti assicuro che in vita mia sciupata non lo sono stata mai! Il punto è che a casa mia mangiare era sinonimo di benessere e sono stata programmata per credere che questa fosse la realtà assoluta, quindi non l’ho mai messa in discussione”, prosegue Alessandra, “Quando sono cresciuta e ho cominciato le scuole elementari, mi sono trovata di fronte a una realtà ben diversa. Ero la più alta della classe ma anche la più in carne. Ho scoperto altri canoni di bellezza che non erano legati al fatto che fossi paffutella. I compagni di classe mi prendevano in giro per il mio aspetto fisico. Avevano una tale capacità di essere schietti che mi feriva a morte. A casa i miei continuavano a perpetuare gli stessi valori di sempre ma fuori mi sentivo inadeguata e ingombrante”. Per Alessandra iniziò un periodo di crisi fatto di lotta contro il suo corpo, contro la bilancia, diete estenuanti che le hanno rimodellato la silhouette ma sottratto la gioia di vivere, fino all’estate del 2019 quando si è presentata un’occasione d’oro per rompere il silenzio.

Confessioni di una taglia nutella

Tra le collaborazioni storiche di Alessandra c’è quella con lo staff del Festival di Giffoni che apre i battenti ogni anno nel mese di luglio. Uno dei film presentati durante la scorsa stagione, Dolcissime, ha affrontato proprio il tema del body shaming e raccontato la storia di tre amiche grassottelle entrate nelle mire malevoli dei loro coetanei, che le ricoprono di insulti sui social. Un problema attuale quello del cyberbullismo, che riguarda tanti giovani e non ha risparmiato neanche Alessandra: “Uno dei quotidiani con cui collaboro mi chiese di scrivere un pezzo in cui parlavo di me e della mia convivenza con una taglia extra large. Scelsi l’epiteto “taglia Nutella”, trovai che fosse il modo giusto per coccolare e sdrammatizzare una situazione che conosco fin troppo bene”. L’articolo di Alessandra pubblicato su Leggo.it andò incontro al favore dei media che lo rilanciarono sui loro siti, come lei stessa racconta: “Per la prima volta ci ho messo la faccia e mi sono messa emotivamente a nudo raccontando le mie insicurezze e fragilità. Mi aspettavo di essere travolta dalla solita valanga di insulti, invece ho ricevuto i commenti di tante persone che, per motivi diversi, si sono sentite e si sento fuori posto. Sono stata contattata dall’organizzazione no-profit internazionale Terre des hommes che mi ha chiesto uno speech all’evento Stand up for girls e mi ha scelto tra i testimonial di una campagna per realizzare una statua, sempre nella capitale della Lombardia, a memoria delle bambine e delle ragazze vittime di violenza”.

Chi mi ama mi accetta, a cominciare da me

L’immagine che oggi Alessandra vede riflessa nello specchio è quella di una donna che si piace, anzi si ama. Ha smesso di misurare l’amore per se stessa in chili e centimetri, ha regalato la bilancia e ha iniziato una nuova relazione con il mondo. Lo scorso 17 ottobre ha partecipato a “Imperfetta ma sexy”, uno spazio di condivisione di pensieri, di idee, di passioni, dove si celebra l’accettazione e dove ogni donna può imparare ad amarsi e a farsi amare così com’è.

Il tutto condito da uno spirito lieve e allegro in sintonia con il suo modo di essere: “Ho ritrovato all’improvviso la voce interiore che ho sempre messo a tacere e ho condiviso il sogno di un mondo dove i rapporti sono all’insegna della gentilezza e del rispetto. Certo, metterci la faccia mi ha anche attirato online alcuni hater che mi hanno insultata sui social – conclude Alessandra – ma ho segnalato i commenti a Instagram, ne ho parlato pubblicamente e sto per denunciarli alla polizia postale. Non permetto più che qualcuno mi faccia sentire di nuovo inadeguata. Non sarà mai una taglia a definirmi, ci ho messo 40 anni per capirlo, ma oggi posso dire finalmente: questa sono io. Curvy e sto!”.

Ecco l’articolo a cura di Patrizia Ruscio pubblicato su QE magazine, il mensile culturale del Principato di Monaco, numero 27 del novembre 2020, che si può sfogliare a questo link.

Location: Gocce di Capri; Canne Bianche

Swimwear: B8lab

Eco-Fur: Sabelle Atelier feat. Alessandra Montana di Allumeuse Communication

Outfit: Fabbrica di giuggiole; The Olivia Dress

Foto di: Vanessa Arciero per SoFashion