Il Premio International Starlight Cinema Awards dell’edizione 2020 ha preso vita “a puntate”. E così, durante la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia è stato consegnato quasi “a rate” ai vari ospiti presenti al Lido nei vari giorni del festival. Come membro dell’Academy di giornalisti che conferisce i vari riconoscimenti, durante alcuni momenti successi alla cerimonia di premiazione (qui il foto-racconto) ho avuto il piacere di fare da messaggera perchè ogni premio arrivasse a destinazione.
Il Premio alla carriera 2020 è stato vinto da Massimo Dapporto. Ecco il momento della consegna nella foto-gallery in basso.
Il collettivo di artisti Nuovo Imaie, rappresentato da Nicolas Vaporidis, ha ricevuto il riconoscimento per l’eccellenza italiana e ha raccontato l’esperienza dei talenti italiani, sempre più alla ricerca di un posto dove appartenere e sentirsi tutelati.
La VII edizione del Premio
L’evento, prodotto dalla Today di Francesca Rettondini, è stato creato in collaborazione con il press agent Giuseppe Zaccaria. L’edizione 2020 assegna due Premi alla Carriera a Valeria Fabrizi e Massimo Dapporto. Gli altri riconoscimenti, che includono due premi per le maestranze, sono realizzati dal maestro orafo Giovambattista Spadafora nelle varie categorie. Ecco i vincitori: Alessandro Gassmann (migliore attore), Romola Garau (migliore attrice), Luka Zunic (rivelazione maschile dell’anno), Fotini Peluso (rivelazione femminile), Figli (miglior film), Giuseppe Bonito (miglior regia), Gaston Solnicki (miglior autore internazionale), Asif Kapadia (miglior cinema documentario), Cristiano Cucchini (menzione speciale per l’audiovisivo). A completare il palmares, i premi all’eccellenza italiana a Tino Vettorello, al Presidente del Nuovo Imaie Andrea Miccichè e per il Sociale ad Antonio Chiaramonte.
Il premio è realizzato in partnership con il Grand Hotel dei Dogi – The Dedica Anthology, destinazione luxury a cinque stelle nel centro di Venezia, a Cannaregio.
Qui una delle segnalazioni dell’evento, precisamente nell’articolo de Il cinematografo: