Questa sono io (nella prima foto). E anche nella seconda. E nella terza. Ho voluto festeggiare con l’aiuto dei miei pasticceri di fiducia 20 anni da giornalista PROFESSIONISTA. Il 18 febbraio 2004 ho sostenuto l’esame di stato (l’orale, dopo la prova scritta) e due anni prima era iniziato il praticantato.
So che chi non ha la laurea dice che non serve il pezzo di carta e chi non ha il tesserino deride gli sforzi di chi li possiede.
Ma c’è una differenza enorme tra ESSERE giornalista e FARE il giornalista. Ci sono onori e, qualche volta, onori.
Non rivedevo le tre foto tessera passate da un sacco di tempo, ma mi hanno ricordato tutto, momento dopo momento, di questa professione che è un servizio, non un puro esibizionismo di microfoni o telecamere, almeno per come la vedo io.
La preparazione, lo studio continuo, la frequentazione di una scuola dopo una selezione rigida, ma anche tanta diffidenza e ostilità dei colleghi fin dal primo momento: sto ancora imparando a nuotare nell’oceano di squali da delfino. Ma ogni tanto fa bene ricordare di avere le competenze e le qualifiche per farlo. Da oltre due decenni. E spero continui ancora e ancora perché quando ami qualcosa non vuoi che finisca.
Spero di non aver deluso le aspettative di quelle tre ragazze in foto, sono dopo tutto le uniche che contano davvero.